Resilienza, al di là dei muri.
“La resilienza, nell’accezione psico-sociale del termine, è la capacità di un individuo o di un gruppo sociale di fare fronte agli eventi avversi o traumatici e di riorganizzare in maniera positiva il proprio status, la propria vita, o la propria organizzazione sociale dinanzi alle difficoltà.
Nell’angusto spazio del locale ex-carcere di Montone, luogo di remota umana sofferenza, ma anche di speranza, come ci dicono alcuni dei graffiti prodotti dai reclusi e lì ancora bene visibili, Alberto Alunni ci invita a vedere i cambiamenti non come una minaccia, ma come una sfida e un’opportunità.
Attraverso le sue straordinarie opere in ferro, utilizzate come un proscenio, come una quinta di uno spettacolo con infinite repliche, ci fa vedere oltre, aiutandoci con un’installazione complessiva anch’essa opera d’arte.
Le opere fungono da presentazione di una visione lontana, ma raggiungibile, per chi ha occhi resilienti. Lo fanno dandoci ampio spazio interpretativo, dandoci quella libertà espressiva che è alla base dell’artista Alberto Alunni, le cui realizzazioni, nel caso specifico, sono valorizzate dalle installazioni multimediali di Luca Cataldo, amplificandone il valore simbolico e il messaggio artistico, dandoci modo di cogliere appieno quelle velate, ma dirompenti, sinestesie possibili, che sono alla base di tutta la produzione artistica di Alberto Alunni.
E’ nello spirito dell’uomo ricercare la conoscenza delle novità ed è nello spirito dell’artista approcciarvi sperimentalmente e interagirvi in modo estasiato, libero da condizionamenti formali, con l’obiettivo di creare un linguaggio artistico.
La luce della realtà virtuale di Luca Cataldo, connessa a un mondo tecnologico moderno apparentemente oppositivo, diviene invece complementare all’arte e si fa arte.
Possiamo così, se vogliamo, capire la resilienza come una funzione psichica, che si modifica nel tempo in rapporto alla nostra esperienza, al nostro vissuto e -soprattutto- al modificarsi dei meccanismi mentali che la sottendono. Possiamo così vedere, appunto, al di là dei muri.”